![]() La tradizione è quella della letteratura inglese di viaggio, nella quale Tim Butcher si inserisce a meraviglia: centro pieno anche con il secondo tentativo (il primo è quello sul Congo, Fiume di sangue).Į va in compagnia di autori che ho sempre amato: E.M.Forster, E.Waugh, N.Douglas, R.Byron, W.S.Maugham, B.Chatwin, gente che ha trasformato il viaggiare in letteratura, in arte. Il City Hotel di Freetown, in Sierra Leone, reso celebre da Graham Greene. ![]() Se questo libro fosse un’automobile, tanto più per dove è ambientato, lo descriverei così: 4WD (trazione integrale), ABS (Antilock Braking System), PDC (Park Distance Control), ESP (Electronic Stability Control), CC (Cruise Control), Boardcomputer, tettuccio apribile, servosterzo, sedili riscaldati, portapacchi, lettore CD e DVD, autoradio, interni in pelle, immobilizzatore elettronico, filtro antiparticolato, fendinebbia, controllo trazione, controllo automatico clima, chiusura centralizzata, cerchi in lega, antifurto, alzacristalli elettrici, airbag passeggero e laterali,…Ĭ’è tutto in questo libro: avventura, storia, geografia, politica, cronaca, autobiografia, suspense, sentimento, superstizione, paura, pericolo, violenza, guerra, mistero…Īssolutamente on the road, come nella migliore tradizione. ![]()
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